Non è difficile in evidenza di questi ultimi terribili fatti, l’ultimo in ordine l’attentato di Vienna, con un bilancio di quattro morti e ventidue feriti, dare una lucida interpretazione di quello a cui stiamo assistendo.Non si può ignorare che si potrebbe palesare in un futuro imminente o un po’ più lontano un pericolo di un attacco terroristico per l’Italia.Ricordiamo quando nel gennaio 2017 arriva la diffusione di uno dei più inquietanti video diffuso da Wilayat halab , centro media del governatore di Aleppo, dove vediamo l’immagine del Colosseo con delle bandiere nere con su scritte in arabo,il video finiva con la cattura di alcuni mezzi dell’esercito turco e la decapitazione di un militare siriano. Fino ad adesso l’Italia non è stata mai scenario di attentati di terrorismo come stiamo assistendo adesso esterefatti in altri paesi dell’Europa, ma è stata per così dire scansata dal folle piano terrorista. Fino ad adesso non sappiamo se questa sia stata una scelta appositamente studiata o una casualità. La cosa importante è non sottovalutare un prevedibile scenario che se non prevenuto a dovere potrebbe farci cogliere impreparati non prendendo così le giuste misure. Non è così difficile dare un’interpretazione agli ultimi attacchi terroristici che hanno colpito l’Europa e l’ultimo in ordine quello di Vienna con un bilancio di quattro morti e ventidue feriti che ci danno una chiara visione che siamo sul mirino del terrorismo di matrice islamica. Sicuramente tre attentati l’uno così vicino dall’altro sono una seria minaccia ed avviso che viene dato a tutta l’Europa.Siamo di fronte a scheggie impazzite che non danno la possibilità di renderci consapevoli che di fronte abbiamo un nemico reale, ma quasi invisibile un po’ come il nostro virus che da un’anno sta uccidendo e paralizzando le nostre vite. Essere consapevoli di una potenziale minaccia non significa necessariamente vivere nel terrore o nell’angoscia,ma prendere la dovuta consapevolezza che la soglia di allerta deve essere mantenuta alta,compito che sarà svolto da parte delle nostre forze militari e dell’intelligence che avrà il compito di vigilare su eventuali sospetti che potrebbero nascere specialmente in un clima come quello di adesso in cui la massima priorita’,specialmente in Italia, è riversata sulla questione Covid. A questo si deve aggiungere una oramai palese malgestione degli sbarchi, poiché i numeri parlano chiaro;l’anno in cui il Senatore Matteo Salvini è stato ministro dell’interno, ci sono stati per l’esattezza 9.944 mila sbarchi tra il 1 gennaio e il 9 novembre 2019 contro i 30.518 mila dello stesso periodo di quest’anno. Inoltre non si può sottovalutare che il 40 % dei migranti che quest’anno sono approdati e identificati sulle nostre coste sono di nazionalità tunisina e non possiamo neanche ignorare che l’autore delle stragi di Nizza sia stato proprio un giovane tunisino che dopo essere sbarcato a Lampedusa ha usato prorio l’Italia come corridoio per poi arrivare in Francia e compiere quello di cui tutti noi in Europa siamo stati testimoni. Non è possibile fare come si suol dire di tutta l’erba un fascio,ma neanche ignorare questi collegamenti che ci parlano chiaro e che ci dimostrano come non sia affatto facile identificare tra quelli che sbarcano chi potrebbe avere dei buoni propositi o no. Solo attraverso una cooperazione tra lo Stato tunisino e quello italiano si potranno arginare in maniera significativa gli sbarchi o perlomeno dando un permesso solo a coloro a cui prevendivamente venga data prova di non avere nessun collegamento con cellule terroristiche o che nel loro background non abbiano un trascorso dubbio da potere fare pensare ad una probabile radicalizzazione una volta sbarcati nel territorio italiano e poi europeo.
Terrorismo islamico e Covid i nostri due nemici invisibili
Non è difficile in evidenza di questi ultimi terribili fatti, l’ultimo in ordine l’attentato di Vienna, con un bilancio di quattro morti e ventidue feriti, dare una lucida interpretazione di quello a cui stiamo assistendo.Non si può ignorare che si potrebbe palesare in un futuro imminente o un po’ più lontano un pericolo di un…
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