Quando un vaso è pieno di acqua prima o poi trabocca è questo non si può negare che sia la verità. Ma la storia ci ha insegnato che ci sono certe verità, che per venire allo scoperto, bisogna che si debba assistere a degli eventi storici che ledono indelebilmente per esempio le storie di interi popoli. Questo è il caso del continente africano, testimone e vittima da molti secoli di uno spietato colonialismo i cui protagonisti sono stati ed in parte sono continuati ad essere le cosidette “democrazie illuminate” come per ultima quella francese. Per lunghissimi anni studiosi di tutto il mondo si sono riuniti cercando di convergere i pensieri comuni per capire quale potesse essere la causa che a distanza di secoli tenesse la popolazione africana con il triste appellativo di “Terzo mondo”. Le risposte il più delle volte non hanno dato i risultati cercati, la maggiore causa, cioè la più nota a tutti, sarebbe attribuita al clima che essendo in queste latitudini così torrido non permetterebbe delle coltivazioni per un autosustentamento ed inoltre il difficile accesso all’acqua potabile, renderebbe queste popolo vittima di una “natura matrigna”. E quindi queste ragioni spiegherebbero l’esodo in tutti questi anni dei milioni di giovani che sono fuggiti e tuttora fuggono, andando così a creare negli anni quel fenomeno di immigrazione senza tregua che interessa in particolar modo le nostre coste mediterrane e poi l’intera Europa. Oggi sappiamo anche una verità che non sarebbe più quella che per molti anni abbiamo sentito dai media o dai giornali di tutto il mondo.L’Africa per molti secoli è stata ricordata e sarà ancora ricordata per la sua condizione di colonia e i suoi abitanti per essere costretti in schiavitù sotto il dominio principalmente di Portogallo,Spagna,Paesi Bassi,Inghilterra, Francia e comunque anche le altre nazioni europee che da tutto questo ne trassero dei vantaggi. La fine della schiavitù non è coincisa con una vera e propria indipendenza, ma la maggior parte dei paesi dell’Africa sono rimasti in tutti questi secoli sotto il gioco della Francia che ha tenuto sotto scacco un popolo intero manovrandola con una moneta “ad hoc” battuta nella stessa Francia:in poche parole l’Africa in tutti questi anni non è stata mai libera. I mass media e i giornali non hanno mai denunciato e divulgato questa verità scomoda che tuttora spiegherebbe perché l’Africa sia ancora in una situazione di arretratezza nonostante sia una delle terre con un sottosuolo più ricco del mondo e che ancora oggi non può essere al passo delle altre nazioni. C’è una persona il cui nome è Mohamed konarè che è uno degli attivisti più rappresentativi del movimento panafricanista che oramai da molti anni è impegnato nella lotta per riuscire a vedere un giorno un Africa libera da ogni forma di sottomissione e sfruttamento da parte di altre potenze. Non ero a conoscenza fino a poco tempo fa dei dettagli decisivi che hanno determinato le sorti della storia di un intero popolo. Diciamo che konarè non è un volto noto ai mass media, sono venuta a conoscenza della sua attività e della sua persona navigando sul web,dove proprio lui un anno fa aveva rilasciato una video intervista al blog di Byoblu, un telegiornale web indipendente che oramai ha un vasto publico di ascoltatori e lettori. In una sua video intervista vediamo come appunto lo stesso konarè fa un excursus politico ed economico dei due blocchi africani che sono nati dopo la firma dell’accordo di Bretton woods, precisamente i sei stati della zona monetaria dell’Africa occidentale con Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea bissau, Mali Niger, Senegal e Togo e gli altri otto stati dell’Africa centrale con Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Gabon,Guinea equatoriale e Ciad. Questa suddivisione è un evento che cambierà il volto dell’Africa per sempre. Sono rimasta molto colpita dalla lucidità e la solida cultura di quest’uomo che per più di un ora parla della sua Africa dicendo come in tutti questi anni questo continente sia stato impedito nel diventare indipendente e libero perché non hanno mai avuta la possibilità di scegliere per sé stesso, in primis con la proposta della Francia di una moneta il Cfa “battezzata” ed accettata dai 14 stati africani ed entrata in vigore nel 1945, dopo gli accordi di Bretton woods, una moneta che questi stati hanno continuato ad usare fino ad oggi. La conseguente adesione ha segnato l’economia di un intero popolo che per anni ha dovuto versare quasi tutte le proprie entrate nelle casse della banca francese che poi ha usato questi stessi soldi investendoli e usando i proventi derivati dagli investimenti per offrire dei prestiti alla popolazione africana con interessi non propri così convenienti. Ci sono attimi in cui konarè non riesce a trattenere le lacrime, lui come rappresentante in prima linea e come se portasse le sofferenze e le paure di un intero popolo. Non sarà mai facile perdonare anni di sofferenze uniti a soprusi, ma ora che la verità è venuta a galla in maniera così evidente si deve capire che non si può più continuare con quel tipo di buonismo, parola che cita anche lo stesso konarè, che un po’ per ignoranza e per ipocrisia ha spinto le grandi organizzazioni umanitarie di tutto il mondo a pubblicizzare aiuti per un Africa che soffre come se quest’ultima mai potesse andare avanti con le sue “gambe”.L’Africa avrebbe tutte le risorse per andare avanti autonomamente senza il sostegno di nessuno anche se,dopo tutti questi anni di abusi perpetrati da una parte di un occidente egoista e materialista ,non è facile per il popolo africano introiettare valori come quelli di libertà e di indipendenza la quale ottiene solamente nel 1960.
Oggi tutta l’Europa deve riconoscere che ha un dovere morale di rilanciare un continente dove per lunghi anni si sono calpestati valori inalienabili come quelli di libertà e dignità della persona.


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