“You only lose when you give up.” (Perdi solo quando ti arrendi).

Questa frase pronunciata da Imran Khan nel 2011, in occasione del TedxKarachi, una conferenza sponsorizzata dall’associazione no-profit TED, ha avuto negli anni successivi la capacità di trasformarsi in uno slogan molto potente per molte persone.

È noto che, solitamente, chi ricopre ruoli di grande responsabilità possiede anche una forte personalità ed un certo carisma, qualità che, il più delle volte, si rivelano indispensabili. Lo sono ancor di più per chi aspira a guidare una nazione tanto complessa come il Pakistan. Carisma e personalità: sono queste le due caratteristiche che meglio definiscono Imran Khan. Ma chi era quest’uomo prima di diventare Presidente del Pakistan? E perché adesso, da oramai due anni, si trova in carcere?

Imran Ahmed Khan Niazi, nasce nel 1952, a Lahore, una città della provincia del Punjab. Lui è il secondo fratello più grande, di altre quattro sorelle. Suo padre, Ikramullah Khan, era un ingegnere civile mentre sua madre, Shaukat Khanum viene da una famiglia di talentuosi giocatori di cricket e di poeti guerrieri sufi. Il giovane Imran inizia presto la sua carriera come giocatore di cricket. Il suo impegno con il gioco, non lo distolgono dal proseguire gli studi. Nel 1976 si laurea in studi filosofici ed economici all’Università di Oxford. Subito dopo la sua laurea, inizia seriamente il suo impegno come giocatore di cricket ed i suoi successi non tardano ad arrivare. Nel 1992, a portare la sua squadra a vincere la Coppa del mondo di cricket.

Nel 1985, perde la sua amata madre a causa di un cancro. Questo avvenimento segna profondamente la sua vita. Infatti, è lui stesso ad affermare, come la sofferenza da lui provata in quei due mesi, assistendo la madre sofferente, abbiano rappresentato uno spartiacque nella sua vita. Da questa esperienza nasce l’idea di iniziare una campagna di fondi per aprire un ospedale che porterà il nome della madre. Ogni anno, lo “Shaukat Khanum Hospital offre assistenza sanitaria gratuita per i pazienti più bisognosi.

Negli anni a venire, Imran Khan diventa protagonista delle riviste di gossip più famose. Infatti, in questo periodo, diventa un assiduo frequentatore dei più alla moda club londinesi. Dopo aver messo da parte il suo passato da playboy, nel 1995 Imran Khan convola a nozze con Jemima Goldsmith, figlia del miliardario e tycoon britannico James Goldsmith, uno degli uomini più ricchi del mondo. Dal loro matrimonio nascono due figli: Sulaiman Isa Khan e Kasim Khan.

Nel 2015 convola nuovamente a nozze con la giornalista e conduttrice meteo BBC, Reham Khan, ma il matrimonio dura poco meno di un anno.

Il suo ultimo matrimonio risale al 2018, quando in gran segreto, sposa Bushra Watto, colei che adesso viene considerata la sua “guida spirituale”. Lei già con alle spalle un precedente matrimonio e cinque figli, è stata colei a fare avvicinare lui al Sufismo. Gli scatti che immortalano le loro uscite insieme, vedono lei sempre con il volto coperto dal niqāb e lui che tra le mani non lascia mai il suo tasbish, il rosario musulmano.

Ad ogni modo la vicinanza di quest’ultima donna, come adesso molti sostengono, è stata foriera delle ultime sventure che hanno portato l’ex Presidente ad uscire forzatamente di scena. È di questo avviso anche la sorella di Imran khan, Rubina khan, affermando come Bushra Bibi stia usando la figura del fratello per rinforzare la sua presenza all’interno del PTI.

Ci sono delle tappe molto importanti nella vita di Imran Khan una di queste è il 25 aprile del 1996 quando fonda il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), un partito politico che trova la sua ispirazione nei principi di giustizia sociale e di cooperazione tra i cittadini. Nelle elezioni del  2002, il PTI ottiene il suo primo seggio all’assemblea nazionale di Mianwali. Nel 2008 lo stesso partito boicotta le elezioni, come presa di posizione, contro la corruzione. Nel 2013 il PTI ottiene il secondo voto più alto all’interno dello stesso partito. Il 30 ottobre del 2011 al “ Minar- e- Pakistan” in Lahore, dove migliaia di persone, specialmente giovani e donne, si riuniscono per mostrare il loro pieno supporto ad Imran Khan.  

Il 10 aprile del 2022, Imran khan viene estromesso dall’incarico di Primo Ministro in seguito ad un voto di sfiducia presentato dai principali partiti di opposizione, tra cui il Pakistan Muslim League (N), guidato da Shehbaz Sharif, adesso attuale Primo Ministro.

Ciò che ne segue è l’inizio di una, vera e propria, persecuzione giudiziaria. Attualmente, su Imran khan, pendono oltre cento capi di accusa. Così tante che viene spontaneo pensare come il tutto, sia una vera e propria macchina del fango, messa in atto per screditare la sua persona.

Imran khan ed i membri del suo partito,infatti non ha mai nascosto la loro convinzione,per cui tutte le I più cento capi di imputazione contro il loro leader, siano politicamente motivate. Forse, un intento ben preciso, da parte dei militari pakistani e degli Stati Uniti, di rimuovere lui dal suo ruolo di Presidente, perché ritenuto scomodo, soprattutto dopo la sua visita in Russia tra il 22 ed il 23 febbraio 2024: date coincidenti con l’invasione russa dell’Ucraina.

Nel maggio del 2023, l’ex Presidente, viene arrestato con l’accusa di avere ricevuto un terreno, dal valore di 25 milioni di dollari, da parte di Malik Riaz, un magnate immobiliare, molto noto in Pakistan. La terra,secondo l’accusa, sarebbe stata donata, in cambio a dei favori ricevuti dal magnate, da parte di Khan, riguardo a una storia di riciclaggio. La terra tramite l’Al qadir Trust: un fondo fiduciario di beneficenza, creato da Imran Khan e dalla moglie Bushra Bibi nel 2008, era finalizzata per costruire un’università in Jhelum ( Punjab).

Adesso Imran Khan che dall’agosto 2023, si trova nella prigione di Adiala nella città di Rawalpindi, con una condanna di 14 anni, e recentemente è stato oggetto di attenzioni riguardo le sue condizioni di salute: le preoccupazioni erano state sollevate anche dalla sorella, Aleema Khan.

Questa situazione di preoccupazione riguardo le condizioni di salute di khan si è acuita a causa dell’attentato dello scorso 22 Aprile, avvenuto nella località turistica di Pahalgam, nella parte sud-orientale del Kashmir. Quel giorno, cinque militanti armati hanno sparato ed ucciso 26 turisti ed all’incirca, altri venti, sono rimasti feriti. Imran khan  ha definito l’episodio:“profondamente inquietante e tragico”. Ha espresso le sue perplessità, anche nei riguardi di coloro che, al momento, sono le figure più di spicco del panorama politico in Pakistan: Nawaz Sharif, presidente del principale partito di opposizione PML-N ( Pakistan Muslim League ( Nawaz), e l’attuale Presidente del Pakistan Asif Alim Zardari. Imran khan ha affermato, come entrambi i leader, in realtà, sono troppo compromessi da interessi personali per difendere efficacemente il Paese dalle accuse avanzate dal Presidente indiano Narendra Modi, che sostiene il coinvolgimento del Pakistan nell’attentato di Pahalgam. In queste settimane, la crescente escalation tra India e Pakistan ha rappresentato un rischio concreto per l’incolumità di khan.

Per questo motivo, il partito PTI ha presentato una petizione all’Alta Corte di Islamabad per ottenere la scarcerazione immediata, o almeno temporanea, del suo leader. Come ha riferito uno stretto collaboratore del suo partito, l’assenza di una figura carismatica e capace come Khan potrebbe, sopratutto in questo delicato momento, rappresentare un rischio concreto per la sicurezza e la stabilità del Paese. Adesso, per i media internazionali, è giunto il momento di alzare la voce con decisione, senza esitazioni. La scarcerazione definitiva di un uomo innocente, non rappresenta soltanto una questione interna, confinata ad un Paese a noi lontano: se ciò dovesse avvenire, potrebbe costituire un segnale forte, a favore della giustizia e della libertà,anche per le altre nazioni.

 Miriam Millaci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

In voga